Ode di Pindaro, antichissimo poeta, e principe de’ Greci lirici cioè, Olimpie Nemee e Pithie Ismie. Tradotte in Parafrasi & in Rima Toscana da Alessandro Adimari, e dichiarate dal medesimo. Con osservazioni e confronti d’alcuni luoghi immitati ò tocchi da Orazio Flacco. Con tavole copiosissime e distinte tanto delle cose notabili, quanto de proverbi, Aforismi, e latro, e con argomenti e dimostrazioni dell’arte rettorica contenuta in esse. Opera, per l’autorità del Greco autore, e per lo stile e gravità delle sentenze non meno utile, e dilettevole a’ professori di poesia, che ad ogni altro studioso di belle lettere e d’antica erudizione, e moralità.

750,00

COD: 11427 Categoria:

Descrizione

In 4°, cart. muta, cc. nn. 10 + pp. 748 + cc.nn. 32 . Barbe. Front. fig. su inc., a tutta p. di C. Audran. Testate. Capilettera. Finaline. Piatti sciolti. D. quasi del tutto mancante. Una cc.nn. (Tavola generale) presenta uno strappo che, tuttavia, non ostacola la regolare lettura di quanto vi è stampato.

Informazioni aggiuntive

Autore

Anno di stampa

1631.

Editore

Tanagli.

Luogo di Stampa

Pisa.