GAUDENZI PIETRO.
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Disegni. Pittore (1880 – 1955). Compiuti gli studi all’Accademia Ligustica, vince nel 1903 il pensionato intitolato alla Duchessa di Galliera, recandosi a Roma: di là invia a Genova, nel 1906, una composizione di figure che, esposta a Palazzo Rosso, piace alla giuria e che gli frutta un aumento della pensione da parte della municipalità di Genova. Da allora si assiste all’evolversi del suo lavoro in un crescendo ammirevole. I concorsi nazionali e internazionali gli si aprono. Il Municipio di Roma gli acquista nel 1911 il quadro “I Priori” premiato l’anno prima a Milano. A Monaco gli viene premiato nel 1913 un superbo “Nudo di donna”. Il museo svizzero di San Gallo gli acquista “Le croci”. La “Deposizione” e “L’uomo da cappello verde”, dipinti in quegli anni, figurano oggi alla Galleria d’arte moderna di Roma, mentre in quella di Genova figura con altri il quadro “I sacerdoti”. Molte opere del periodo romano sono nel museo di Anticoli Corrado, instituito dall’artista. Oltre alle grandi composizioni di genere sacro e familiare, risolte in una robusta maniera verista, il pittore ha trattato il ritratto: Nel 1931 a Milano la sua carriera culmina con una grossa antologica ripetuta a Genova. A Milano ha insegnato come incaricato all’Accademia di Preara e all’Accademia Genovese, nel 1913, parmense nel 1914 e romana nel 1935, Vantando numerosi altri titoli. Fra questi le nomine a d accademico d’Italia, a membro del Consiglio Superiore di Antichità e Belle Arti nel 1936/37 e a direttore dello Studio del mosaico in Vaticano nel 1951. Della sua attività di mosaicista e freschista rimangono documenti, le decorazioni, quasi tutte eseguite in collaborazione col figlio Enrico, della Cattedrale di Messina (1936), della chiesa di S. Francesco di Rodi (1937), della Cripta del Duomo di Ascoli Piceno (1945), del catino della Chiesa Regina apostolorum (1948), della Abside della Chiesa del Collegio Americano del Nord a Roma (1952) e infine quella, incompiuta, della Chiesa di Castel Porziano. Il pittore muore, si può dire, dipingendo. Costante la sua presenza alle Biennali veneziane dal 1912 al 1940.
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